Il simpatico nome di questo parco nazionale deriva dalla parola “buti-buti”, che nella lingua degli aborigeni Warimi significa “un sacco di miele”. Il paesaggio che denota la penisola è senza dubbio delizioso: la lingua di terra si snoda per 8 chilometri tra Oceano e lago, e offre l’imbarazzo della scelta per gli amanti delle escursioni tra lago, foresta e spiaggia.
Noi iniziamo la nostra giornata al Booti Booti con un tracciato di 7 chilometri a circuito, decidendo di partire da Elizabeth Beach. Ammiriamo la baia di sabbia dorata e le onde fragorose, e pregustando un lungo bagno fresco dopo la camminata, ci inerpichiamo nella foresta. Il tracciato è semplice e attraversa alcune semplici salite immerse in foreste di eucalipto, onnipresenti.
La discesa conduce a un’altra immensa spiaggia immersa nel sole e nel vento. Ci buttiamo a capofitto nella camminata sotto al sole, deliziati dal caldo e da questo cambiamento repentino di paesaggi e terreno.
Scambiamo anche alcuni convenevoli con un pescatore che è entrato in spiaggia direttamente con il suo “ute”, la classica utilitaria 4WD che ogni australiano usa per caricare … qualunque cosa e andare … ovunque! Con un largo sorriso senza denti ci indica esplosivo il punto nell’acqua dove poco prima aveva avvistato uno squalo (“Sarà stato almeno 5 metri!”), così decidiamo su due piedi di bypassare il bagno, per oggi!
Il tracciato rientra nella foresta e conduce al punto di partenza costeggiando un sonnolento Lake Willis, che dopo le tumultuose onde bianche e azzurre dell’Oceano ci regala un momento di calma e introspezione.
Ognuno cammina con il suo passo soffermando lo sguardo sui dettagli che la Natura ci regala, senza fretta o bisogno di parlare, come ogni fine giornata dovrebbe poter essere.
Photo Credits: Andrea Messina